La Fille de Nulle Part
Jean-Claude Brisseau
Francia, 1h31
con Virginie Legeay, Claude Morel, Jean-Claude Brisseau
PARDO D’ORO
Dopo la morte della moglie, Michel, professore di matematica in pensione, vive solo e occupa le proprie giornate lavorando a un saggio sulle credenze che plasmano la vita quotidiana. Un giorno, sulla soglia di casa, si imbatte in Dora, giovane senzatetto ferita che ospiterà per il tempo della guarigione. La presenza della giovane riporta un po’ di freschezza nella sua vita, ma poco per volta l’appartamento diventa teatro di fenomeni misteriosi. Un film sulle illusioni svanite, sul desiderio giocosamente ammiccante di vita e sui fantasmi della memoria; un film pieno di cinema, in cui il mito collettivo si lega intimamente al racconto privato.
Le sujet est intéressant, il traite entre autres aspects, de la fin de la vie, des rapports entre les gens qui ont vécu et ceux qui ont la vie devant eux, entre homme âgé et jeune femme. L’approche du réalisateur est plutôt théâtral, mais le résultat est très moyen, les acteurs nous ont peu convaincu. Le film est plaisant cependant, et puis avec l’adagietto de Malher, on accepte beaucoup de choses, qui sait un peu trop facilement.
El tema es interesante, trata entre otros aspectos del final de la vida, de las relaciones entre la gente que ya ha vivido y de los que todavía tienen toda la vida por delante y entre un hombre mayor y una mujer joven. El enfoque del director es más bien teatral, pero el resultado es muy regular, los actores nos han convencido poco. Pero la película es agradable, y además con el adagietto de Malher, se aceptan muchas cosas, a lo mejor demasiado fácilmente.
L’argomento è interessante, tratta tra altri aspetti, della fine della vita, dei rapporti tra la gente che ha vissuto e quelli che la vita davanti, tra uomo anziano e donna giovane. L’approccio del regista è piuttosto teatrale, pero il risultato è molto mediale, gli attori ci hanno poco convinto. Il film è piacevole pero, e poi con l’adagietto di Malher, si accettano molte cose, magari un pò tropo facilmente.
PIETA
Kim Ki-duk
Corea del Sud, 1h44
con Cho Min-soo, Lee Jung-jin
LEONE D’ORO per il miglior film
«È un film dedicato a tutta l’umanità e alla situazione difficile derivata dalla crisi».
Kang-do riscuote crediti per gli usurai e non si fa scrupoli a compiere i gesti più efferati contro i debitori che non pagano. Senza famiglia e con niente da perdere, l’uomo spietato non si ferma davanti a nulla, almeno fino a quando una donna entra nella sua vita sostenendo di essere sua madre. Tutto cambia, ma quando la madre viene rapita, Kang-do cerca il colpevole tra tutte le persone che ha tormentato. Una volta trovato, scopre terribili segreti che sarebbe stato meglio fossero rimasti tali.
Je commencerai par dire que pour apprécier ce film, il faut tenir compte que le contexte culturel est oriental et non judéo-chrétien, cruauté, vengeance, suicide, et d’une manière générale un certain mépris de vie et de la souffrance font certainement partie du cadre. Ceci dit, Kim Ki-duk est un réalisateur exceptionnel, qui nous a plu dans plusieurs de ses films, je ne citerai que 3-Iron et «Printemps, été, automne, hiver et printemps». Cela se voit aussi dans ce film, la photographie est fantastique, la lumière, les cadrages, la musique sont tous formidables. De plus, et croyez moi ce n’est pas la moindre des qualités de ce film, l’actrice protagoniste, Cho Min-soo est unique, je crois que c’est la première fois que nous la voyons, mais nous nous souviendrons de ce rôle extraordinaire.
On ne sort pas heureux ou enrichi de la salle, ce qui sans doute est un péché capital pour un film, reste cependant le plaisir du cinéphile.
Empezaré diciendo que para apreciar esta película, hay que tener en cuenta que el contexto cultural es oriental y no judío-cristiano: crueldad, venganza, suicidio, y en général un cierto desprecio hacia la vida y hacia sufrimiento forman claramente parte del cuadro. Dicho esto, Kim Ki-duk es un director excepcional, que nos ha gustado en varias películas, citaré solamente «Hierro 3» y «Primavera, verano, otoño, invierno y primavera», lo que se percibe también en esta película en la que la fotografía es fantástica, la luz, los encuadres y la música son estupendos, y si no fuera suficiente con ella tengo que decir que la actriz protagonista, Cho Min-soo, es única, creo que es la primera vez que la vemos, pero nos acordaremos de este papel extraordinario.
No estamos felices ni enriquecidos saliendo de la sala, lo que sin dudas es un pecado capital para una película, pero nos queda el placer del cinéfilo.
Comincerò per dire che per apprezzare questo film, ci vuole tener conto de che il contesto culturale è orientale e non giudeo-cristiano, crudeltà, vendetta, suicido, e d’una maniera generale un certo disprezzo della vita e della sofferenza fanno certamente parte del quadro. Detto questo, Kim Ki-duk è un regista eccezionale, che ci ha piaciuto in diversi film, citerò soltanto 3-Iron e «Primavera, estate, autunno, inverno e primavera». Questo si vede anche in questo film, la fotografia è fantastica, la luce, le inquadrature, la musica sono tutti formidabili. In più, e, credetemi, non è la minora delle qualità di questo film, l’attrice protagonista, Cho Min-soo è unica, credo che sia la prima volta che vediamo, pero ci ricorderemo di questo ruolo straordinario.
Non si esce felice o arricchito della sala, ciò che senza dubbio è un peccato capitale per un film, rimane pero il piacere del cinefilo.
The Reluctant Fundamentalist
Mira Nair
India, Pakistan, Usa, 2h08
con Riz Ahmed, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Liev Schreiber, Martin Donovan
Film di apertura della Mostra tratto dal bestseller di Mohsin Hamid. A Lahore, in Pakistan, sta infuriando la protesta studentesca, mentre il giovane professore pakistano Changez Khan e il giornalista Bobby Lincoln conversano davanti a una tazza di tè. Un dialogo serrato e inquisitorio, uno sfogo a cuore aperto di Changez, laureato a Princeton, con un brillante passato da analista finanziario di Wall Street a cui ha dovuto rinunciare dopo l’11 settembre. Tornato in patria come professore, inizierà la sua lotta contro ogni fondamentalismo, sia quello religioso musulmano sia quello capitalistico americano, nel tentativo di costruire un sogno pakistano. «The Reluctant Fundamentalist» si rivela così un’indagine sia esilarante sia profondamente inquietante dei pregiudizi e del fenomeno della globalizzazione.
Ce film est très certainement de facture américaine, en effet la réalisatrice est une indienne vivant à New York. De plus, Il prend un intérêt majeur dans le contexte des jours derniers, l’automne arabe, la révolte des musulmans, et je doute qu’il s’agisse seulement des extrémistes ou des fondamentalistes. Il expose avec la maestria d’un véritable thriller, les contradictions, les doutes, les hésitations d’un musulman confronté, après le 11 septembre, au monde américain, sa culture, sa certitude de détenir la vérité et puis surtout au capitalisme sauvage et à un nationalisme qui justifie l’emploi de tous les moyens.
Les acteurs sont extraordinaires, la musique, la photo tout est empreint d’un grand professionnalisme, deux heures de bon divertissement qui, en plus, posent de vrais problèmes qu’il nous faudra affronter dans peu de temps, me semble-t-il.
Podría ser, sin duda una película americana, de hecho la directora es india pero vive en New York. El argumento es premonitorio de lo que está pasando en estos últimos días en relación al «otoño árabe», la revuelta de los musulmanes, que yo dudo que se trate solo de extremistas o fundamentalistas. Expone, con la maestría de un verdadero thriller, las contradicciones y las dudas de un musulmán que debe afrontar, después del 11 de septiembre, el mundo americano: su cultura, su seguridad de poseer la verdad y sobre todo un capitalismo salvaje y un nacionalismo que justifica el uso de todos los medios para que el sueño americano siga existiendo.
Los actores son extraordinarios, la música, la fotografía,… Todo está realizado con gran profesionalidad, dos horas de entretenimiento que además plantea verdaderos problemas a los que tendremos que enfrentarnos en breve.
Questo film è sicuramente de tipo americano, infatti la regista è una indiana vivendo a NewYork. È ancora più interessante nel contesto degli ultimi giorni, l’autunno arabo, la rivolta dei musulmani, che dubito che si tratta soltanto di estremisti o di fondamentalisti. Expose con la maestria de un vero thriller, le contraddizioni, i dubbi, di un musulmano confrontato, dopo il 11 settembre, al mondo americano, sua cultura, sua certezza di essere detentore della verità e poi soprattuto al capitalismo salvaggio ed a un nazionalismo che giustifica l’uso di tutti i mezzi.
Gli attori sono straordinari, la musica, la foto tutto è impregnato di un grande professionismo, due ore di buon divertimento che, in più, espongono i veri problemi che dovremo affrontare tra poco, mi sembra.
Après Mai
Olivier Assayas
Francia, 2h02
con Clément Métayer, Lola Créton, Félix Armand
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a Olivier Assayas
Parigi, inizio anni Settanta. Gilles è un giovane liceale preso dall’effervescenza politica e creatrice del suo tempo. Come i suoi compagni, esita tra un impegno radicale e delle aspirazioni più personali. Passando da relazioni amorose a rivelazioni artistiche, in un viaggio che attraverserà l’Italia e finirà a Londra, Gilles e i suoi amici dovranno fare scelte decisive per trovare se stessi in un’epoca tumultuosa.“Après mai” sa restituire la contraddittoria esperienza di una gioventù che si è trovata a fare i conti con scelte a volte insolubili (nessuno ha soluzioni, tanto meno il regista) ma che ha saputo conservare una sua vitale energia positiva.
«Après Mai», est un excellent film, mais un peu en deçà de notre attente, les acteurs sont jeunes bien entendu, mais en ce sens encore peu expérimenté. Le sujet serais fort bien décris par la chanson de Brel: «Les bourgeois». Dans une version française du même argument, on peut aussi le comparer à «La Meglio Gioventu» de Marco Tulio Giordana, qui pour nous était paru nettement meilleur.
Cependant le film nous a plu, surtout parce que le scénario de l’époque pourrais être repris dans le contexte d’aujourd’hui, certains problèmes n’ont guère changé, on s’interroge toujours sur le capitalisme et ses possibles substituts, les jeunes continuent à se révolter, à s’amouracher et puis ils font chacun leur vie. Bien sûr il n’y avait pas encore internet, les portables, les SMS, la globalisation et la crise. Pour nous, cette évocation d’une période que nous avons vécu était fort attachante, pour les plus jeunes ce ne peut-être qu’intéressant d’analyser cet expérience dont nous connaissons aujourd’hui les conséquences.
«Après Mai» (Después de Mayo), es una buenísima película, aunque un poco menos de lo que esperábamos, los actores son jóvenes, dado que se trata de la generación del 68, y quizás por eso poco experimentados.
La canción de Brel: «Les bourgeois» describiría muy bien el argumento. Se puede también compararlo con «La Meglio Gioventu» de Marco Tulio Giordana, en una versión francesa del mismo tema, que, a nosotros, nos había parecido mucho mejor.
De todos modos la película nos ha gustado, sobre todo porque el guión se podría plantear en el contexto actual con los problema de esta época, ya que algunos de los cuales no han cambiado. Nos interrogamos todavía sobre el capitalismo y sus posibles substitutos, los jóvenes siguen sublevándose , enamorándose y viviendo después, cada uno, su vida. Por supuesto en aquellos años no había todavía internes ni móviles, ni SMS, ni globalización, ni crisis. Para nosotros, esta evocación de un periodo que vivimos era muy atractiva, para los más jóvenes no puede más que ser interesante analizar esta experiencia de la que hoy conocemos las consecuencias.
«Après Mai», est un excellent film, mais un peu en deçà de notre attente, les acteurs sont jeunes bien entendu, mais en ce sens encore peu expérimenté. Le sujet serais fort bien décris par la chanson de Brel: «Les bourgeois». Dans une version française du même argument, on peut aussi le comparer à «La Meglio Gioventu» de Marco Tulio Giordana, qui pour nous était paru nettement meilleur.
Cependant le film nous a plu, surtout parce que le scénario de l’époque pourrais être repris dans le contexte d’aujourd’hui, les problèmes n’ont guère changé, on s’interroge toujours sur le capitalisme et ses possibles substituts, les jeunes continuent à se révolter, à s’amouracher et puis ils fonts chacun leur vie. Bien sûr il n’y avait pas encore internet, les portables, les SMS, la globalisation et la crise. Pour nous, cette évocation d’une période que nous avons vécu était fort attachante, pour les plus jeunes ce ne peut-être qu’intéressant d’analyser cet expérience dont nous connaissons aujourd’hui les conséquences.
Thy Womb
Un film di Brillante Mendoza.
Con Nora Aunor, Bembol Roco, Mercedes Cabral, Lovi Poe Titolo originale Sa ‘Yong Sinapupunan. Drammatico, durata 100 min. – Filippine 2012
In un villaggio della parte più meridionale delle Filippine vivono un uomo e una donna, dediti all’attività principale del luogo: produzione di artefatti con le alghe marine. Lei è anche levatrice, forse per alleviare il dolore di non essere riuscita, per tre volte, ad avere figli. Nonostante l’età avanzata la donna sente che il marito vorrebbe davvero un erede che non sia adottato e decide di esaudire questo desiderio (che nella cultura musulmana è anche segno di benedizione) andando a cercare una moglie per lui. Una volta trovata però non sarà così facile.
C’est quasi un documentaire, la photographie est époustouflante, on nous y montre la vie actuelle des habitants de ces îles du sud des Philippines. Avec réalisme et des images extraordinaires, on nous fait vivre la mer, les pluies, la pêche, les villages sur pilotis, les activités et les usages du lieu, nous percevons les joies et les peines de ce peuple de la mer qui vit dans un contexte très difficile.
Parmi eux, nous suivons lentement un couple extraordinaire dans sa vie quotidienne qui fait complètement partie de ce cadre, mais leur amour et surtout celui de l’épouse progressivement va nous transmettre des émotions, très belles et très pures. Une histoire, qui sort de nos schémas habituels, quasi à la limite de notre compréhension. Mais finalement on s’interroge: leur monde n’est-il pas meilleur que le nôtre? Très beau.
Es casi un documental, la fotografía es espectacular, se nos enseña la vida actual de los habitantes de estas islas del sur de las Filipinas. Con realismo e imágenes extraordinarias, vivimos el mar, las lluvias, la pesca, las aldeas sobre pilotes, las actividades y las costumbres del lugar y percibimos las alegrías y las penas de este pueblo del mar que vive en un contexto muy difícil.
Entre ellos, acompañamos lentamente a una pareja extraordinaria en su vida cotidiana que forma completamente parte de este cuadro, pero su amor y sobre todo el de la mujer progresivamente va a transmitirnos emociones, muy bonitas y muy puras. Una historia que se sale de nuestros esquemas habituales, casi al límite de nuestro entendimiento.
Pero al final la pregunta es:
¿El mundo de esta gente es mejor o peor que el nuestro?
¡Esta película es un encanto!
È quasi un documentale, la fotografia è spettacolare, ci si fa vedere la vita attuale degli abitanti di queste isole del sud delle Filippine. Con realismo e delle immagini straordinari, ci si fa vedere il mar, le piogge, la pesca, i villaggi sui piloti, le attività e le usi del luogo, percepiamo le gioie e le pene di questo popolo del mare che vive in un contesto My difficili.
Tra di loro, seguiamo lentamente una copia straordinaria nella sua vita quotidiana che fa completamente parte di questo quadro, pero loro amore e sopratutto quello della moglie progressivamente va trasmetterci delle emozioni, bellissime un purissime. Una storia, che esce dei nostri schemi soliti, quasi al limite di nostra comprensione. Però finalmente ci chiediamo: loro mondo non è migliore del nostro? Bellissimo!
Love is all you need
Un film di Susanne Bier.
Con Pierce Brosnan, Kim Bodnia, Paprika Steen, Trine Dyrholm, Sebastian Jessen, Bodil Jørgensen, Line Kruse, Christiane Schaumburg-Müller, Molly Blixt Egelind, William Salicath, Thomas Jessing. Commedia, – Danimarca, Svezia, Italia, Francia, Germania 2012.
Ida ha avuto un cancro al seno e, nonostante la chemioterapia sia terminata, le sue paure non sono finite. Alla vigilia del matrimonio di sua figlia Astrid in Italia, scopre che il marito, che credeva un sostegno sicuro e incrollabile, l’ha sostituita con una collega senza troppo cervello. Come se non bastasse, la sua auto si avventa in aeroporto contro l’auto del padre dello sposo, ammaccandola brutalmente e scatenando la sua ira. Ma Philip è un uomo che ha represso la rabbia troppo a lungo e Ida è la donna che sta per cambiarlo per sempre.
Cela fait du bien quelques fois de se laisser émouvoir par un beau film romantique, et celui-ci est très certainement un exemple du genre. L’humour, les passions qui s’alternent dans un scénario plein de rebondissements, les acteurs qui sont excellents, le cadre enchanteur de Sorrente, que nous connaissons bien, fait le reste.
Mais on nous montre une Italie de pacotille, l’Italie que les gens du nord apprécie sans doute, mais en tant que terre de vacances ou de colonisation, comme tout le sud méditerranéen d’ailleurs.
On est bien loin de Gomorra ou de l’Intervallo, bien que un des jeunes protagonistes de Gomorra, joue un petit rôle dans le film.
A veces a uno le hace sentir bien que le emocione una buena película romántica, y esta es seguramente un ejemplo del género. El humor, las pasiones que se alternan en un guión lleno de resurgimientos, los actores que son excelentes y el cuadro encantador de Sorrento, que conocemos muy bien, lo completa todo.
Pero se nos muestra una Italia de pacotilla, la Italia que la gente del norte aprecia sin dudas, pero como una tierra de vacaciones o de colonización, como todo el sur mediterráneo por otra parte.
Estamos muy lejos de Gomorra o del Intervallo, aunque un de los jóvenes protagonistas de Gomorra, actúa en un pequeño papel en la película.
A volte fa bene di lasciarsi commuovere per un bel film romantico, e questo è très certamente un esempio del genere. L’humour, le passioni s’alternano in un scenario pieno di rimbalzi, gli attori sono buonissimi, il quadro incantevole di Sorrento, che conosciamo bene, fa il resto.
Pero ci fanno vedere una Italia di paccottiglia, l’Italia che la gente del nord apprezza senza dubbi, pero come una terre di vacanze o di colonizzazione, come tutto il sud mediterraneo tra l’altro.
Siamo molto lontano di Gomorra o dell’Intervallo, anche si uno dei giovani protagonisti di Gomorra, fa un piccolo ruolo nel film.
Tango Libre
Un film di Frederic Fonteyne.
Con François Damiens, Sergi López, Jan Hammenecker, Anne Paulicevich, Zacharie Chasseriaud Titolo originale Tango Libre. Drammatico, durata 105 min. – Francia, Belgio, Lussemburgo 2012.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI
My Movies
JC (François Damiens), guardia carceraria, è un uomo con una vita piatta. Il suo unico sfogo è il tango, una volta alla settimana. Frequenta un corso serale, e balla con Alice (Anne Paulicevich), 30 anni, radiante e madre di un adolescente di 15 anni. Il giorno dopo, incontra Alice presso la sala visite della prigione. Fa visita a due prigionieri, Fernand (Sergi Lopez) e Dominic (Jan Hamenecker), due vecchi amici di sempre. Uno è suo marito, l’altro è l’amante.
Agis Lombarda
Quadrangolo amoroso, composto da una guardia carceraria dalla vita tranquilla, due carcerati amici per la pelle e “soci nel crimine” e una donna, che vive secondo il proprio desiderio e le proprie regole, divisa fra i suoi uomini, il figlio e il tango. «Tango libre» è l’ultimo film di una trilogia in cui Frédéric Fonteyne esplora il carattere della donna e i meccanismi dell’amore. Dopo «Une liaison pornographique» e «La femme de Gilles», il regista ci mostra, attraverso gli occhi del secondino innamorato, il ritratto di una donna libera che accetta (nell’immagine dei passi di tango) le costrizioni della vita per meglio
dominarle.
Nous ne saurions trop vous recommander de voir ce film absolument génial de tous les points de vue, acteurs, photographie, montage, musique, mais plus que tout c’est le scénario qui est extraordinaire, d’originalité, de tendresse et surtout de modernité. On est au meilleur niveau, je pense aux Valseuses ou à Jules et Jim. les deux films précédents de Damiens (Une liaison pornographique et La femme de Gilles) nous avaient déjà beaucoup plu, j’espère que celui-ci le consacrera comme un des meilleurs réalisateur belge et francophone en général.
La protagoniste, un actrice que nous ne connaissions pas est excellente. Elle sait représenter tout en finesse ce qui pourrait sans doutes être le modèle de la femme moderne, libre, indépendante, sensible, sensuelle, et compétente, mais femme avant tout.
Sergi Lopez se confirme comme un tout grand acteur, mais tous les autres sont aussi remarquables. Le tango, bien sûr, est omniprésent, non seulement dans la musique, dans la danse, mais comme cela doit être dans la façon d’être des protagonistes de cette histoire.
Os aconsejamos absolutamente a todos que vayáis a ver esta película genial desde todos los puntos de vista: actores, fotografía, montaje y música, pero sobre todo el guión es lo extraordinario, por la originalidad, por la ternura y sobre todo por la modernidad. Estamos al mejor nivel, pienso en «Les Valseuses» o en «Jules et Jim». Las dos películas anteriores de Fontain («Une liaison pornographique» y «La femme de Gilles») ya nos habían gustado mucho, espero que esta lo consagre como uno de los mejores directores belgas y francófonos en general.
La protagonista, un actriz que no conocíamos, es muy buena. Sabe representar con mucha sutileza el que podría sin duda ser el modelo de la mujer moderna, libre, independiente, sensible, sensual y competente, pero mujer por encima de todo.
Sergi Lopez se confirma como un grandísimo actor, aunque todos los demás son también excelentes. El tango, por supuesto, está omnipresente, no solo en la música y en el baile, sino, como tiene que ser, en el modo de ser de los protagonistas de esta historia.
Non possiamo tropo raccomandarvi di vedere questo film assolutamente geniale da tutti punti di vista, attori, fotografia, montaggio, musica, pero più che altro è il scenario che è straordinario, d’originalità, di tenerezza e soprattuto di modernità. Siamo al migliore livello, penso alle «Valseuses» o a «Jules et Jim». Suoi due film precedenti («Une liaison pornographique» e «La femme de Gilles») ci aveva già piaciuto molto, spero che questo lo consacrerà come uno dei migliori registi belgi e francofoni in generale.
La protagonista, una attrice che non conoscevamo è eccellente. Sa rappresentare con grande finezza ciò che podrebbe senza dubbi essere il modello della donna moderna, libera, indipendente, sensibile, sensuale, e competente, però donna prima di tutto.
Sergi Lopez si conferma come un grandissimo attore, pero tutti gli altri sono anche loro notevoli. Il tango, ovviamente, è onnipresente, non soltanto nella musica, nella danza, pero come deve essere nel modo di essere dei protagonisti di questa storia.
HAYUTA VE BERL (EPILOGUE)
Amir Manor
(Israele, 1h36, v.o israeliano, sott. italiano)
con Yosef Carmon, Rivka Gur, Efrat Ben Zur, Itay Turgeman
Essere anziani in Israele, oggi. Hayuta e Berl, una coppia di ottantacinquenni, trova difficile adattarsi all’odierna Israele e ai cambiamenti sociali avvenuti nel corso del tempo. Dopo anni
di lotte, i due si rifiutano di abbandonare i loro sogni e l’idea rivoluzionaria di costruire uno stato sociale in Israele. La macchina da presa segue passo passo le due ombre di un’epoca, che non potrà più essere, camminare e vivere nella loro città fantasma. A Hayuta e Berl non rimane che la totale disillusione e il sostegno reciproco; ma saranno di nuovo capaci di essere fondamentali l’uno per l’altra, concedendosi un ultimo ballo nella notte di quella lunga giornata?
C’est très certainement un film très dur qui nous décrit les difficultés extrêmes dont souffrent un couple d’anciens dans le contexte de l’Israel d’aujourd’hui. Je ne sais juger si ce qui nous est montré correspond à la réalité, et si l’objectif du film est de protester contre cette situation insupportable. Personnellement, j’ai été fort touché par l’analyse que le réalisateur développe sur les rapports entre le couple d’ancien et la société active. Une société qui a fortement évolué, qui ne correspond plus à la leur et encore moins à celle qu’il avaient rêvé, mais le pire est qu’ils se sentent exclus, souvent humiliés et dans le meilleur des cas, quand on les aide, c’est plus par pitié ou par charité que pour un sentiment d’intérêt mutuel. Ils sont seuls mais aussi ensembles et l’amour entre eux est plus réel qu’il ne semble. Nous avons aimés tous les deux ce film qui doit porter à la réflexion de chacun et pas seulement des plus vieux.
Es sin duda una película muy fuerte que nos describe las dificultades extremas que sufren una pareja de mayores en el contexto de la Israel de hoy. No puedo juzgar si lo que nos enseñan se corresponde con la realidad, ni si el objetivo de la película es protestar contra esta situación insoportable. Personalmente, me ha interesado mucho el análisis que el director hace sobre las relaciones entre la pareja de ancianos y la sociedad activa. Una sociedad que ha evolucionado mucho, que ya no corresponde a la de ellos y aún menos a la que habían soñado, pero lo peor es que se sienten excluidos, a menudo humillados y, en el mejor de los casos, cuando les ayudan, es más por compasión o por caridad que por un sentido de interés mutuo. Están solos pero también juntos y el amor entre ellos es más real de lo que parece. Nos ha gustado a los dos esta película que debería hacer reflexionar a todo el mundo y no solamente a los mayores.
È sicuramente un film durissimo che ci descrive le difficoltà estreme en le quali skoffrono ,una coppia d’anziani nel contesto dell’Israel di oggi. Non so giudicare se quello che ci fanno vedere corrisponde alla realtà, e se l’obiettivo del film e di protestare contro questa situazione insopportabile. Personalmente, sono stato molto coinvolto per l’analysis che il regista sviluppa sui rapporti tra le coppie d’anziani e la società attiva. Una società che ha fortemente evoluto, che non corrisponde più a la loro e ancora meno a la che avevano sognato, pero el peggio è che se sentono esclusi, spesso umiliati e nel migliore dei caso, quando sono aiutati, è piu per compassione o per carità che per un sentimento d’interesse reciproco. Sono soli pero anche assieme e l’amore tra di loro è più reale che sembra. Abbiamo amato ambi due questo film che deve portare alla riflessione de cada uno e non soltanto dei più vecchi.
BOB WILSON’S LIFE AND DEATH OF MARINA ABRAMOVICH
Giada Colagrande
(Italia, 57′, v.o. inglese, sott. italiano)con Bob Wilson, Marina Abramovic, Willem Dafoe, Antony Hegarty
«Di questa storia Marina è il paesaggio, Bob la mente, Antony il cuore e Willem il corpo». Giada Colagrande descrive così il suo documentario che segue il dietro le quinte dello spettacolo teatrale diretto da Bob Wilson sulla biografia di Marina Abramovic, interpretato alla stessa performance artist, dall’attore William Defoe e dal cantante/compositore Antony Hegarty. www.corriere.it
C’est un merveilleux documentaire que je ne manquerai pas de me procurer dès sa parution en DVD. Giada Colagrange a su ajouter une dimension supplémentaire à cette création exceptionnelle et géniale à laquelle nous assistâmes au théâtre Réal de Madrid dirigé par Gérard Mortier. En effet les interviews des protagonistes s’intègrent parfaitement à cette œuvre qui une réinvention moderne du concept de l’opéra, c’est à dire, une œuvre totale qui se nourrit de tous les genres artistiques, musique, théâtre, littérature, arts plastiques, images, etc.. L’œuvre nous avait plu énormément, toutes ses qualités, nous les avons retrouvées ici, mais au présent sans rien perdre de leurs forces.
Es un maravilloso documental que me procuraré en cuanto salga en DVD. Giada Colagrange ha podido añadir una dimensión suplementaria a esta creación excepcional y genial a la que asistimos en el teatro Réal de Madrid dirigido por Gérard Mortier. De hecho, las entrevistas de los protagonistas se integran perfectamente en esta obra que es una reinvención moderna del concepto de ópera, es decir, una obra total que se nutre de todos los géneros artísticos: música, teatro, literatura, artes plásticos, imágenes, etc.. La obra nos gustó muchísimo cuando la vimos en Madrid, la hemos revivido de nuevo aquí, sin que perdiera nada de sus fuerzas.
È un meraviglioso documentale che non mancherò di comprare appena esce in DVD. Giada Colagrange ha saputo aggiungere una dimensione supplementare a questa creazione eccezionale e geniale alla quale assistemmo nel teatro Real di Madrid diretto da Gérard Mortier. Infatti le interviste dei protagonisti s’integrano perfettamente a questa opera che è una riflessione moderna del concetto dell’opéra, ciò è, una opera totale che si nutrice di tutti i generi artistici: musica, teatro, letteratura, arti plastici, immagini, etc.. L’opera ci aveva piaciuti enormemente, tutte queste qualità, le abbiamo ritrovate qui, però al presente senza perdere niente delle loro forze.